Riga 34 Le scarpe di Van Gogh
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Le scarpe di Van Gogh
a cura di Riccardo Panattoni
e Elio Grazioli
2013

Questa storia comincia con L’origine dell’opera d’arte che Martin Heidegger stila alla metà degli anni ’30: che cos'è un'opera d'arte? Quale la sua origine? Heidegger si interroga a partire da un quadro di Van Gogh che raffigura delle scarpe. Uno storico dell’arte americano, Meyer Schapiro, gli contesta l'interpretazione dell'opera e inizia un dibattito che sottende da allora in poi il rapporto tra arte e filosofia, ripreso dai grandi del pensiero della seconda metà del XX secolo e qui ricostruito e ripercorso: Jacques Lacan, Jacques Derrida ,Fredric Jameson, Massimo Cacciari, Gottfried Boehm... Le scarpe di Van Gogh sono diventate il filo rosso di un vero e proprio racconto filosofico che ci permette di ripercorrere il pensiero degli ultimi decenni, passando per modernismi, poststrutturalismi, decostruzionismi, postmodernismi, neomodernismie altro ancora, intorno all'arte certo, ma non solo. Sebbene, mutatis mutandis, qualcosa di simile sia in corso anche oggi, non è tuttavia questa la ragione per cui proponiamo di ripartire da Heidegger, piuttosto che buttarsi direttamente nella mischia. È che la proposta di Heidegger mantiene un fondo del tutto originale, che non basta indicare come teorico o filosofico, perché in realtà tocca svariate corde del pensiero che sono di tutti. Alla fine è sempre lì che si deve andare a parare: che differenza c’è tra l’oggetto reale e l’opera d’arte? Che rapporto,di conseguenza, tra l’arte e la verità? E la vita, perché ci vuole un esempio come Van Gogh per parlarne in modo così coinvolto, così interno?

Poesie di Umberto Fiori, Fabio Pusterla.
Saggi di Marco Belpoliti, Gottfried Boehm, Giovanni Bottiroli, Massimo Cacciari, Remo Ceserani, Jacques Derrida, Georges Didi-Huberman, Francesco Erspamer, Giorgio Franck, Elio Grazioli, Vittorio Gregotti, Martin Heidegger, Fredric Jameson, Jacques Lacan, Riccardo Panattoni, Massimo Recalcati, John Sallis, Meyer Schapiro, Gianluca Solla.
Interventi visivi di Benedetta Alfieri, Fabio Sandri, Alessandra Spranzi e Marco Zürcher.
A cura di Riccardo Panattoni e Elio Grazioli.
Editoriale
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