Riga n. 10
Nodi
Dario Voltolini
La rivista scioglie i nodi dell'esistenza
Tuttolibri - La Stampa, 06 Giugno 1996

È con la consueta generosità editoriale che la rivista quadrimestrale Riga, creata nel 1991 da Marco Belpoliti e Elio Grazioli per l'editore Marcos y Marcos, presenta in libreria il suo decimo numero, intitolato Nodi e ai nodi dedicato. Sono circa cinquecento pagine in cui i curatori, lo stesso Belpoliti e Jean-Michel Kantor raccolgono più di trenta interventi sul tema dei nodi. Sono interventi della più varia natura, essendo programmaticamente interdisciplinare la ragione d'essere di questo numero, e della più varia provenienza: un importante saggio di Ananda K. Coomaraswamy su Durer e Leonardo del 1944 si trova così raccolto in volume insieme con un racconto di Antonio Moresco simile a un incubo. E un articolo di divulgazione scientifica firmato James Gleick e datato 1986 non dista troppe pagine dal saggio dello storico Emmanuel Le Roy Ladurie sulla simbologia e la ritualità del laccio castratore. Cosa tiene unita una tale quantità di materiale variegato? Non solamente la convergenza sul tema del nodo. Eletto a tema un qualunque nome comune, infatti, e' possibile raccogliere insieme un gran numero di variazioni su quel tema. Il fatto e' che per i curatori il tema del nodo non e' un tema qualunque; al contrario, il nodo - suggeriscono - varrebbe oggi come metafora della nostra condizione esistenziale, come valse la metafora del labirinto attorno alla metà del secolo. Ma allora, se la figura del nodo ha questa importanza, questo valore simbolico nella rappresentazione che abbiamo del nostro modo di stare al mondo, ecco che la varietà di accezioni, di punti di vista, di significati trattati da Riga non e' un semplice esercizio di stile, ma e' un progetto. Un progetto enciclopedico. Curiosamente, annidato all'interno di questo abbozzo di enciclopedia dei nodi c'e', come sua voce, un altro tentativo enciclopedico sul medesimo argomento. Si tratta dell'intervento di uno dei due curatori, lo scrittore Belpoliti, intitolato Lemmi. Dice Belpoliti: «Il problema di stendere una Enciclopedia dei nodi e' veramente notevole... per quanto mi sia sforzato di essere sintetico, queste pagine sono cresciute a dismisura». E nonostante ciò, Belpoliti ha tralasciato l'argomento che più  gli stava a cuore, cioè il rapporto tra i nodi e la letteratura. Ha indagato quello tra i nodi e la lettura, ma quello con la letteratura no. Perché? Perché il progetto e' interminabile. Ogni indagine ne apre altre a essa collegate, ogni definizione di un senso della parola nodo scarta altri sensi altrettanto degni di figurare in una enciclopedia. Sensi diversi, a volte opposti: se Mircea Eliade indaga il dio legatore, Varuna, all'interno delle mitologie indoeuropee e ne fa emergere le valenze simboliche di negazione e morte, Laurence Caillet-Berthier indica nelle divinità annodatrici giapponesi personificazioni di forze vitali, preposte alla nascita. Persino la topologia, qui rappresentata da un gruppo di interventi, anziché determinare almeno un senso tecnico della parola nodo, non fa altro che spostare in avanti l'orizzonte di ricerca. Cosa si e' scoperto sui nodi in topologia? Soprattutto che la geometria del nodo e la descrizione polinomiale del medesimo sono campi di ricerca straordinari se ibridati insieme. Ricerche che cominciano, non che terminano. Esiste un libro che fa da sfondo a questo prezioso volume di Riga, ed e' Il grande libro dei nodi, di Clifford W. Ashley (Rizzoli, 1994), un libro del 1944 in cui con la parola nodi si intendono proprio quelle cose che si fanno con le corde. E' un libro formidabile, che ovviamente ha scatenato la passione borgesiana dei curatori di Riga. Ma si consideri questo: anche solo limitando l'indagine ai nodi in senso stretto e materiale, Ashley descrive 3854 oggetti diversi. Di quale complessità dovrà essere, allora, l'Enciclopedia dei nodi che sogna Belpoliti? E in essa dovrà essere previsto anche l'errore? Nel libro di Ashley c'e': ad esempio, il nodo 2545. Anche in questo numero di Riga c'e' (forse voluto?): ad esempio a pagina 181 si definisce il logo a trifoglio dei Motel Agip come quadrifoglio. Anche se nato da una svista, ci piace adoperare quel quadrifoglio per augurare buona fortuna a Riga e al progetto di Enciclopedia dei nodi. Soprattutto auguriamo a Marco Belpoliti di ritornare sull'argomento, che anche a noi interessa, del rapporto tra i nodi e la letteratura. Solo uno come lui può sbrogliare una tale matassa. Noi, intanto, ricordiamo a chi li avesse persi, di collezionare alcuni tra i piu' interessanti numeri di Riga, quelli su Perec (n. 4), Gombrowicz (n. 7), Calvino (n. 9). E aspettiamo il prossimo, che sarà dedicato a Giacometti e conterrà, tra l'altro, interviste inedite all'artista.
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